Non è Natale senza il Toscana Gospel Festival che da oltre 27 anni porta nella in Toscana la più antica forma musicale popolare americana.
Dal 15 al 28 dicembre in tutto saranno dodici concerti in tutta la Toscana per celebrare una delle figure più emblematiche del secolo scorso, simbolo della lotta per i diritti umani: Martin Luther King.
I concerti, organizzati e promossi dalla Cooperativa Officine della Cultura con il sostegno della Regione Toscana e del Consolato USA di Firenze, si terranno nei comuni di Massa e Cozzile, Montalcino, Montepulciano, Arezzo, San Giovanni Valdarno, Agliana, Piandiscò, Calenzano, Torrita di Siena, Anghiari, Marciano della Chiana, Cortona.
Sul palco alcune delle migliori corali statunitensi provenienti dalla California, dalla Florida, da Washington Dc e da New York tra cui: i New Millennium Gospel Singers, i Gospel Voices Family, i Nehemiah Brown and The Gospel Spirit, i Roderick Gils and Grace, i The Voices of Victory, Pastor Ron Gospel Show, Serenity Singers e The Florida Fellowship Gospel Superchoir.
Quest’anno il festival ha deciso di avviare un percorso di collaborazione con la AD King Foundation di Atlanta (Usa), l’organizzazione guidata da Naomi Ruth Barber King vedova di Alfred Daniel Williams King, fratello minore di Martin.
L’idea di rendere omaggio ad una delle personalità più importanti del Novecento, il reverendo Martin Luther King, è nata in occasione dei sessanta anni del suo indimenticabile discorso del 1963 pronunciato difronte ad oltre 300mila persone convenute a Washington per la Marcia dei diritti e della libertà.
Quel l’urlo “I Have a Dream” trasmette ancora speranza e desiderio di giustizia ed ha cambiato profondamente la concezione dei diritti civili dando forza a intere generazioni di donne e uomini in tutto il mondo.
La musica Gospel, nata nell’oscurità delle navi schiaviste che nel XVI secolo dall’Africa attraverso l’Atlantico hanno portato migliaia di persone nel nuovo continente, e fiorita nei campi di cotone del sud degli Usa, da sempre rappresenta il desiderio di riscatto e libertà.
Abbiamo attraversato gli anni del terrorismo, delle crisi finanziarie, della pandemia e stiamo vivendo in tempi di guerra e di violenza; tutto questo non ha fermato il Toscana Gospel, ma lo ha reso più determinato nel portare avanti questo proposta culturale, perché quello della musica gospel è un linguaggio universale che supera le barriere, unendo le persone in amicizia e solidarietà. Cantare oggi quelle canzoni, con testi colmi di sofferenza e di gioia, non ha perso significato, anzi ne ha, paradossalmente, acquistato uno maggiore.
Tutto il programma: www.toscanagospelfestival.net