Luca Vitali mette nero su bianco la sua storia, racconta senza tanti giri di parole quella che per anni è stata una croce pesante da portare sulle spalle: la ludopatia.
“Come Luca Vitali sia finito in quella spirale della ludopatia, è un tragitto lungo. Fin dalla mia adolescenza si è radicato piano piano nel tempo una serie di pensieri e di comportamenti che mi hanno portato ad abitudini dannose. Una regressione nella crescita che fu a 360 gradi, dal punto di vista mentale, spirituale e interiore, persino nelle relazioni. Tutto ciò mi aveva portato a sentirmi vuoto, passando il tempo più a nutrire l’apparenza che ad altro”.
Toccano le parole di Luca, picchiano duro sulle nostre coscienze, scuotono nel profondo.
“Da appassionato di sport e soprattutto di calcio, avevo iniziato per divertimento a giocare qualche schedina col vecchio totocalcio, poi arrivarono le macchinette nei bar. La fiamma che accese questa immensa pira, fu il pensiero concreto di poter fare soldi veri con le scommesse, specialmente quando nacquero quelle online”.
Persona sincera ed empatica, Luca mi racconta della vergogna che iniziava a farsi spazio in lui, quando andava al centro scommesse a giocare e le persone lo vedevano buttare via i soldi.
“Ho perso casa, macchina e tanti soldi. C’era una unica, drastica possibilità di uscirne: entrare in una comunità di vita, non di quelle terapeutiche dove ti curano con le medicine, no. Quelle dove ti curano dall’interno, dove ti curano l’anima”.
Luca è entrato in una di queste comunità e ci è restato per 3 anni, dal luglio 2011 al settembre 2014: “Lì mi salvai letteralmente la vita, riappropriandomi di me stesso, seguendo il ritmo circadiano del contadino, imparando mestieri, scavando interiormente, senza contatti con l’esterno, telefono, internet, tv e giornali. Dura, ma è stata la salvezza”.
Adesso ne è fuori, convintamente, anche se il lavoro è quotidiano. Parliamo di Luca perché è giusto accendere i riflettori su un nostro di nome “ludopatia”. Ci sono dei campanelli di allarme da tenere in considerazione, che una persona come Luca, che ne è uscito e vuole aiutare le persone a non cadere nel buio tunnel della ludopatia, ci tiene a fare presente.
“Ci sono 2 frasi illuminate di un geniale formatore, speaker e scrittore canadese, cui mi sono ispirato e che ho studiato, che calzano a pennello: “l’abitudine è più importante della quantità” e “come fai niente, fai tutto”. Quando pensiamo seriamente alla veridicità o meno di queste affermazioni, credo proprio che sia ben sintetizzato il mio pensiero a riguardo.
Quando abbiamo la certezza di dire bugie, guai a sottovalutarle e lasciarle passare in cavalleria, la fiducia si perde e costa tantissimi sacrifici per ricostruirla (e a volte ci si scontra con porte chiude per sempre).
La parola data non viene ripetutamente rispettata, spesso si finge e si nascondono spese in più, soldi messi a budget per qualcosa, che poi immancabilmente mancano, un regalo promesso poi negato, senza una ragione valida.
Sorridere sempre di meno, poca gentilezza nei confronti dell’altro, segnali di nervosismo ed insofferenza senza alcun motivo apparente e d’impulso da un momento all’altro, avere in generale sfiducia verso il prossimo, visione negativa della vita ed invidia per il tenore di vita di altri.
Finiamola qui, perché so perfettamente che qualcuno sta sudando freddo leggendo queste parole, ma attenzione, lo considero un bene perché è comunque una piccola presa di coscienza”.
Luca oggi è una persona diversa, ha iniziato una collaborazione con un’azienda importante nel settore della formazione per l’imprenditoria e la crescita personale, con un programma quadriennale, insieme a docenti di spicco nel panorama nazionale.
“Vorrei creare un nuovo progetto attraverso questa mia testimonianza diretta più nuovi professionisti, rivolto al tema che abbiamo trattato in questo articolo. E poi in queste vacanze di Natale, uscirà un nuovo libro sulla falsariga di #maipiupergioco del 2017, con immagini e spiegazioni di mindset alla fine di ogni capitolo, con nuovi spunti sempre più interessanti e con l’esperienza di 6 anni in più. Quello che auguro a tutti i lettori per questo Natale 2023 e per l’inizio del 2024, è che si possano svegliare ogni mattina con l’impegno di essere una persona migliore del giorno prima, e la sera prima di addormentarsi, di sentirsi comunque felice e grato, per aver dato il massimo!”