Bibbiena, un museo senza barriere

Come la cooperazione può rendere ancora più inclusiva una struttura culturale

Il Museo archeologico di Bibbiena è ancora più inclusivo. Maria Rosa Ferri è la presidente di D’Appennino Rete d’Imprese che fornisce servizi in campo turistico, culturale e ambientale, utili alla valorizzazione del territorio unendo competenze e risorse per uno sviluppo turistico sostenibile: “Abbiamo presentato un progetto sulla base del bando Pnrr del Ministero della cultura per un intervento sul Museo archeologico del Casentino a Bibbiena, del quale siamo gestori, per l’abbattimento di barriere fisiche e cognitive. Con il consenso dell’Amministrazione comunale, titolare della struttura, abbiamo messo a punto un progetto, approvato poi nel dicembre 2022, per interventi strutturali, di digitalizzazione e di formazione,” per un valore di € 206.000. Sono state realizzate pedane e scalette volte a garantire una vista dei reperti esposti anche alle persone in sedia a rotelle e ai bambini più piccoli, sono stati sostituiti infissi con porte antipanico e installata una cartellonistica moderna e di facile comprensione sui livelli di accessibilità del museo. Innovative le due postazioni “touch” la prima con un quattro videogiochi didattici destinata in modo particolare ai bambini e l’altra una console con tre riproduzioni fedeli di manufatti (una selce preistorica, un’antefissa in ceramica della Pieve di Socana e una statuetta in bronzo del Lago degli Idoli) accompagnati da un audio descrittivo. È stato poi rinnovato il sito web per la facilità di lettura e la possibilità di interagire direttamente nel museo con la nuova rete wi-fi funzionale anche all’utilizzo della nuova app per un servizio di visita guidata bilingue, italiano e inglese al momento e con video in LIS (Lingua Italiana dei Segni). Anche l’esterno del Museo è stato rinnovato: un giardino con panchine realizzate in altezze funzionali anche per persone con disabilità, e una panchina per l’allattamento. Organizzate 60 ore di formazione per aumentare le competenze degli operatori che gestiscono il Museo, in questo caso dipendenti della cooperativa Oros, membro di D’Appennino Rete d’Imprese. Gli argomenti: psicologia, disabilità, sicurezza, un modulo base per la LIS funzionale ad aumentare la capacità di accoglienza del museo.
Significativi i coinvolgimenti delle cooperative sociali e dell’Associazione Italiana Sordi di Arezzo.
In ultimo la realizzazione di una guida in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) per persone con deficit cognitivi e bambini non ancora scolarizzati.

«Questi lavori – sottolinea Francesco Trenti, direttore del Museo – sono stati fondamentali per le persone che hanno delle problematiche di disabilità sia a livello fisico che a livello cognitivo ed amplia quindi la nostra platea. Superiamo anche quella che io chiamo la “barriera culturale”, cioè persone che per cultura, per formazione, per interesse prima non si sarebbero avvicinate ad un museo archeologico, adesso, invece, con queste implementazioni che abbiamo apportato, siamo una struttura più vicina a un pubblico molto più vasto»

Patrizia Rosai è la presidente di Oros: “siamo nati come una cooperativa di donne in Casentino e in particolare nel Parco nazionale delle foreste casentinesi.
Siamo stati i primi gestori di questa struttura e il suo trasferimento a Bibbiena ne ha incrementato le potenzialità.
In questi anni abbiamo lavorato molto sia sull’accoglienza turistica che sul potenziamento dell’offerta didattica, sensibilizzando i ragazzi delle scuole sui temi dell’archeologia. Lavoriamo in modo inclusivo di qualsiasi tipo di utenza e intendiamo l’accessibilità in senso fisico, sociale, sensoriale e culturale”.
Un ringraziamento alle cooperative, aderenti alla Rete, Oros, Betadue, Connessioni e a tutti gli operatori del museo che hanno reso possibile la realizzazione del progetto.

BEETOOBEE ha sviluppato per il Museo archeologico di Bibbiena una app che consente di avere un’audioguida in italiano e inglese e anche dei video in lingua dei segni (LIS) che spiegano i contenuti delle varie stanze del museo.
La app è disponibile sia per iOS che Android ed è già scaricabile e funziona in base alla tecnologia dei beacon, cioè all’interno delle stanze del museo sono state piazzate dei sensori per cui muovendosi all’interno delle varie stanze e avendo attiva la app in automatico parte l’audio giusto che ti spiega quello che c’è o se hai bisogno del linguaggio dei segni c’è anche la versione LIS.
Oltre all’app ha sviluppato un “edugame”, un gioco in cui il protagonista è Guerrino, la mascotte del museo, che consente con uno schermo touchscreen a tutti i ragazzi in particolare di apprendere alcuni dei contenuti del museo grazie a 3 o 4 giochi interattivi molto veloci, molto semplici ma che ti danno un’informazione principale.
Ha anche sviluppato una tavola interattiva dove tre statuette, che corrispondono a tre manufatti, alzandoli parte in automatico per ciascuno un vocale che ti spiega quell’oggetto, cos’è ed a cosa serviva.