Un condominio sociale che insegna nuovi modi di vivere

Il Villaggio Novoli a Firenze, storia di un luogo dove l’età non è un limite, ma è la misura della libertà.

Firenze è una città tentacolare, dove la sua scintillante bellezza rinascimentale, le sue inarrivabili opere d’arte e la sua esasperata offerta commerciale oscurano il vivere quotidiano di migliaia di persone. La quotidianità è ostacolata, anche in maniera palese, da una dimensione interazionale della città che la rende quasi inaccessibile. I prezzi delle case, gli affitti, la spesa, ma anche il semplice muoversi sono diventati un lusso che non tutti possono permettersi.
In questo difficile contesto si inserisce “Villaggio Novoli”, un progetto di senior housing promosso da Consorzio Fabrica e Consorzio Co&So. 37 appartamenti in un ex condominio nella parte nord di Firenze per anni occupato abusivamente e ora completamente riqualificato per offrire una soluzione abitativa a misura di anziani con spazi comuni, attività di socializzazione, presidio educativo e servizi a richiesta come cure infermieristiche, pasti a domicilio, lavanderia e trasporti.
Il progetto è sostenuto da Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze che contribuisce ad abbassare gli affitti anche di 400 euro al mese in base al reddito dei residenti, e fa parte del più ampio ViviSmart, il sistema integrato di servizi per Over65 di Consorzio Co&So e Consorzio Fabrica.

Manuela ha 64 anni: “Vivevo con mio marito in una grande casa a Sesto Fiorentino ma era una situazione complicata
da gestire. Non abbiamo avuto figli. Io lavoro ancora e devo prendermi cura di mia mamma Rosaria che ha 85 anni ed è affetta da Alzheimer. Ecco le ragioni principali per le quali abbiamo aderito a questo progetto. Siamo molto contenti della scelta fatta, qui siamo più liberi di poter vivere in tranquillità la nostra vita, sapendo che mia mamma ogni volta che ha bisogno trova assistenza. Abbiamo con noi il nostro cane, il gatto, abbiamo avuto la possibilità di arredare la casa a nostro piacimento… insomma tutto è avvenuto come in una normale abitazione. Il rapporto con gli altri inquilini è splendido, grande disponibilità e partecipazione. Spesso ci sentiamo con gli altri e ci aiutiamo a vicenda. Tra i nostri vicini ci sono persone anziane da sole, ma anche figli lavoratori con genitori con patologie e non autosufficienti. Ci sono tante attività quotidiane per tutti, i servizi sono puntuali e l’assistenza è molto precisa e professionale (dalle 7 alle 22), inoltre il Villaggio è in una zona molto fornita e funzionale della città. E’ un giusto equilibrio tra assistenza e vita indipendente”.

E’ più facile appoggiarsi a un altro che stare in piedi da solo, diceva Jack London, lo scrittore e viaggiatore inglese che di difficoltà se ne intendeva. L’idea è proprio quella di condividere e ribaltare il concetto di vita in città e di riportarla al concetto di Villaggio, con servizi unitari, spazi d’incontro, vita sociale attiva.
L’immobile completamente ristrutturato, è totalmente privo di barriere architettoniche, una struttura di senior housing che garantisce autonomia, benessere e socializzazione a chi entra nella terza età. In Italia ci sono 14,5 milioni di over 65 (dato al gennaio 2023), numero che ci rende il secondo paese più vecchio del mondo dopo il Giappone.
Certo la prospettiva di vita decisamente allungata ed un migliore invecchiamento sono evidenti, basti pensare che gli ultracentenari sono 22 mila. Questo, però, porta gli anziani, ad un certo punto, alla concreta necessità di un’assistenza più o meno continuativa. Per questo sono sempre più necessari servizi dedicati alla terza età, un tema che andrebbe affrontato meglio e più in fretta visto che si fanno sempre meno bambini.

Cos’è il Senior Housing o Independent Senior Living

E’ un sistema di appartamenti indipendenti, con cucina e servizi, organizzati intorno a una serie di servizi comuni aggiuntivi, pensati per i bisogni di persone over 65, ancora in buona salute, dinamici, curiosi e pieni di possibilità.
Nato nel nord Europa già alla fine degli anni ‘60, questo stile abitativo si è diffuso negli Stati Uniti, in Canada, Giappone e in quei Paesi europei dove minore è la presenza della famiglia assistenziale o allargata. Negli anni questo concetto si è aggiornato adeguandosi alle nuove condizione della terza età, ed oggi propone abitazioni autonome dove i senior possono sperimentare una nuova dimensione di vita sociale, all’insegna della qualità, della sicurezza, del confort. Luoghi dove la socializzazione e il benessere sono favoriti ogni giorno dalla doppia natura di abitazioni private che rispettano la privacy ma in contesti con aree comuni dove socializzare.

La differenza tra Senior Housing, Case di Riposo, RSA e RSD

Anche la Casa di riposo è una soluzione per gli over 65 desiderosi di non vivere più da soli o a carico della famiglia.
Persone quasi completamente autosufficienti, senza gravi patologie, ma in questa formula abitativa supportate dalla presenza fissa di personale infermieristico. Pubbliche o private, le Case di riposo però – a differenza del Senior House – non offrono appartamenti privati indipendenti, ma offrono agli ospiti camere doppie o singole. Le RSA, cioè Residenze Sanitarie Assistenziali, sono strutture pensate per far sentire a casa le persone più fragili: qui l’assistenza agli ospiti è garantita 24 ore grazie alla presenza di medici e infermieri dedicati alla vestizione, nutrizione, igiene e cure mediche. Le Residenze Sanitarie per Disabili o RSD sono per chi cerca assistenza qualificata per un familiare disabile. L’obiettivo di queste strutture è quello di offrire agli ospiti la possibilità di realizzare un progetto di vita basato sulla cura del sé e sull’autonomia, attenuando quei disagi e disturbi legati alla disabilità.