Avete presente le cave con le pareti di tufo, colorate dal verde del muschio, presenti nel film “Il racconto dei racconti” di Matteo Garrone? Anche per chi non dovesse ricordare, o non sapesse a cosa mi stia riferendo, so che ha immediatamente elaborato l’immagine descritta e al naso è sopraggiunto l’odore buono del ginepro, della salvia, del lentisco, insomma, dell’inverno. Questo è il profumo che spicca quando si entra a casa di Jade. Trasferitasi dalla Spagna per amore, ora vive a Siena, dove lavora come rappresentante farmaceutica e convive con il suo compagno Davide. Ma a caratterizzarla è il suo hobby al quale si dedica totalmente nel tempo libero: la creazione di candele personalizzate. La lavorazione della ceramica e della cera sono frutto dell’insegnamento di sua nonna. Ora, è una vera e propria candelaia. «Non pensavo di avere tanta richiesta, il mercato è colmo di alternative a prezzi inferiori, ma credo che le mie candele vengano viste anche come oggetti d’arte, non solo come manufatti funzionali e d’arredo. La più grande realizzata risale a sei anni fa, alta quasi due metri!».
«La vidi in foto su un giornale. Ricordo che donasti in beneficenza il ricavato della vendita».
«Esatto. Ho dei buoni clienti, spesso mi coinvolgono in questo tipo di situazioni. Nei mesi del lockdown riuscì ad aiutare un’associazione per l’acquisto di carrozzelle sportive per bambini disabili. Fu molto gratificante».
«Ripenso che nell’antichità le candele erano fatte di grasso animale; sego e cera d’api; resina. Vedere cosa realizzi tu oggi è sconvolgente, anche per il profumo buonissimo…».
«Gli Egizi, gli Etruschi, i Romani le ponevano ad esempio, nelle case, nelle tombe, quasi nascoste. Adesso candele e candelieri vengono esposti e utilizzati come oggetti utili a creare un’atmosfera romantica, calda, misteriosa. La nonna mi insegnò una tecnica classica, poi, con il tempo, ho deciso di sbizzarrirmi. Creo candele scolpite, decorate con la pittura, con lo stencil, con il decoupage».
«A prescindere dal loro significato spirituale ed esoterico, le candele hanno un indubbio fascino suggestivo. Molte persone decidono di regalarle, ma non sempre è un pensiero apprezzato».
«Invece è un bel gesto, perché, simbolicamente, significa augurare luce, speranza e calore nella vita di chi la riceve».
Jade mi mostra il suo laboratorio, un microcosmo di colori, forme, profumi e mi racconta di una cliente storica che ogni tre mesi si rivolge a lei per ordinare cento candele profumate.
«È una cliente molto particolare che pratica spesso il Feng Shui. In questo caso, compongo ceramiche monocolore e candele fatte di cera di soia: purificano l’atmosfera e ispirano, riscaldano l’energia circolante e aiutano a lenire lo stress quotidiano».
«Ovviamente devi crederci».
«In parte. L’effetto che sprigionano naturalmente va oltre al significato spirituale che puoi attribuirgli o meno. Guarda questa (prende in braccio una grossa candela nera a forma di aquila, ndr): dovrebbe assorbire la negatività. Può non piacerti, puoi non “sentire niente”, ma una volta accesa sprigiona nell’aria gli ingredienti che ho messo dentro. In questo caso sentiresti l’eucalipto, energizzante, e il limone, per alleviare l’ansia e la depressione. Ne ho altre di cioccolato (per stimolare il buonumore) e di lavanda (per il rilassamento muscolare e mentale)».
«Se dovessi sceglierne una da regalare a chi ci legge, quale preferiresti?»
«Per te, per tutti, il must di quest’inverno: quella all’ambra, che dona serenità».
Tra qualche mese sarà attivo il negozio online, vi consiglio un’occhiata, perché ci sarà la possibilità di partecipare a eventi benefici o, se non altro, per avere in salotto una candela bella come quella che ho adesso e che mi augura un buon anno nuovo.
Jade e l’arte delle candele
Augurare luce, speranza e calore nella vita di chi la riceve